Movimento per Perugia

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venerdì 25 maggio 2018

Chi ha paura di un manifesto…?



Da giorni nella nostra Regione non si fa altro che parlare dei maxi-manifesti fatti affiggere regolarmente dall’Associazione Pro Vita per denunciare le conseguenze terribili di un aborto… È bastato semplicemente annunciare l’arrivo di questi manifesti a Perugia per scatenare da subito un “putiferio”: immediatamente i soliti “compagni” si sono stracciati le vesti e hanno iniziato a pressare la giunta Romizi, consigliandogli (si fa per dire…) la rimozione istantanea dei manifesti con i consiglieri PD Bistocchi e Bori e con continue mail di protesta alla posta del Sindaco. Pure l’immancabile CGIL, invece di pensare ai risultati disastrosi in termini di difesa dei posti di lavoro, ha immediatamente preso posizione contro la presenza dei manifesti: chissà perché quando c’è da alzare la voce per gli operai e le operaie i “solerti” sindacalisti non mostrano MAI lo stesso “furore”… Non contenti, i “democratici” compagni pro-aborto hanno pensato bene di imbrattare questi manifesti e di “oscurarli” con della vernice, a Perugia e a Marsciano: ecco i nuovi Inquisitori!!! Ancora una volta questa gente dà sfoggio della loro arroganza, della loro presunzione, del “rispetto” che hanno verso chi la pensa diversamente, e dei loro concetti di “dialogo” e di “democrazia”: è democrazia solo se hanno ragione loro, come avviene nei paesi comunisti da loro tanto amati! Contro i manifesti di Pro Vita è stato detto di tutto: “urtanti”, “cruenti”, “odiosi”, “beceri”, “frutto d’ignoranza e intolleranza”, “frutto di tempi malati” e chi più ne ha più ne metta. Si è arrivati ad urlare una «propaganda sulla pelle delle donne per criminalizzarle», manca solo l’accusa di “crimini di guerra” e il patibolo contro l’Associazione Pro Vita e il cerchio è chiuso!!! Il sindaco di Magione ha già deciso di far rimuovere una delle icone dal suo Comune, con buona pace della libertà di opinione e del diritto ad esprimere liberamente il proprio pensiero, espressamente riconosciuto e tutelato dalla nostra Costituzione! La stessa Costituzione tanto evocata dalla sinistra quando gli fa comodo… Persino il sindaco di Marsciano, che vorrebbe imitare il suo “compagno” di Magione, ha detto di non credere che «ricorrano i presupposti né costituzionali né normativi per un intervento di censura»… Qui casca l’asino: la sinistra vuole la censura, alla faccia della democrazia!!! Ma perché dei manifesti fanno così paura? Perché hanno scatenato tali reazioni di fuoco (queste sì violente)? Forse perché l’Associazione Pro Vita ha avuto il coraggio di mettere sotto gli occhi di tutti la cruda realtà? Forse perché si ribadisce il sacrosanto principio che una vita è vita fin dal grembo materno? Forse perché si descrive l’aborto per quello che è, insieme ai suoi effetti devastanti? In questo paese non si può più nemmeno fare un appello a non abortire e ad accogliere una nuova vita? Gli abortisti scandalizzati si appellano al “dogma” della Legge 194 che ha legalizzato l’aborto, ma dimenticano il principio supremo della «tutela alla vita» che persino questa Legge riconosce, come ha ricordato il consigliere Sergio De Vincenzi in Consiglio Regionale… Io, come donna e mamma di tre figli, non mi sento affatto offesa da questi manifesti né ritengo lesa la mia dignità. Gli unici ad offendere semmai sono i “soliti” compagni, capaci solo di rispondere con slogan, insulti, sabotaggi e censure!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

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