lunedì 3 aprile 2017

Umbria, la “dittatura LGBT” è in dirittura d’arrivo…


Martedì approda per l’ennesima volta in Consiglio Regionale la proposta di legge sulle «Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere»… Il classico “cavallo di Troia” per imporre anche in Umbria l’ideologia gender! La maggioranza ha deciso di tirare dritto e di presentare in aula una legge che non ha nemmeno la copertura finanziaria, perché i 50.000 euro stanziati nel 2015 erano utilizzabili fino al 31 dicembre 2016! Ma la Marini e i suoi compagni, pur di compiacere i loro amici delle associazioni LGBT, hanno fatto “carta straccia” del regolamento interno e bloccato di fatto ogni attività dell’Assemblea. Come se non ci fossero altre questioni ben più gravi da affrontare… D’altronde è bastato vedere martedì scorso il consigliere Solinas con il fazzoletto arcobaleno al collo per capire dove si vuole andare a parare e soprattutto chi ha scritto veramente questa proposta e per chi è stata pensata! L’art. 3 di questa “legge-truffa” afferma esplicitamente che la Regione promuove percorsi per l’informazione e la sensibilizzazione «sull’affettività, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere» e persino «corsi di formazione per il personale scolastico e seminari d’informazione per i genitori»: un indottrinamento bello e buono dei nostri figli, studiato nei minimi dettagli! Addirittura con l’art.4 si vuole  “sensibilizzare” (ovvero costringere!) le aziende del territorio a «dotarsi di certificazioni di conformità agli standard di responsabilità sociale», delegando le associazioni LGBT a monitorare le imprese private sul rispetto di questi “standard” e sulla presenza di eventuali discriminazioni: un ricatto degno dell’URSS di altri tempi!!! Ovviamente guai a chi osa andare contro la proposta o anche solo avanzare dubbi: l’ultima “vittima” degli attacchi delle associazioni gay è stato il consigliere regionale del PD Andrea Smacchi, colpito pure dal “fuoco amico” del suo stesso partito! Smacchi, agli occhi dei “giudici LGBT”, si è reso colpevole di aver presentato un emendamento al testo  per il quale «Non costituiscono discriminazione, violenza […] il manifestare liberamente il proprio pensiero, le proprie opinioni», un principio costituzionale che dovrebbe essere scontato e sacro in una democrazia. Apriti cielo! Oltre alle solite accuse degli attivisti dell’Omphalos, è intervenuta persino la Presidente Marini in prima persona per silurare Smacchi e definire “inammissibile” l’emendamento… La vicenda dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, quali sono le vere intenzioni delle associazioni LGBT: imporre la loro ideologia “fuorviante” ed eliminare ogni forma di dissenso e diversità di opinione!!! Di fronte a questo “bombardamento” propagandistico non si può più far finta di nulla: un plauso va a Simone Pillon e alle centinaia di partecipanti alla splendida fiaccolata di protesta in Corso Vannucci domenica; un plauso va anche a Sergio De Vincenzi che da Consigliere si sta battendo in tutti i modi per fermare questo scempio e all’opposizione del centrodestra che si sta mostrando unito. Ma LA PROTESTA DEVE PROSEGUIRE, continuare anche se la legge verrà approvata! I genitori umbri devono “scendere in campo”: vadano a sentire la discussione in Consiglio Regionale, protestino in piazza, non diano mai il consenso a questi “percorsi di sensibilizzazione” nelle scuole che vogliono lavare il cervello ai nostri figli e disorientarli, vigilino attentamente sulle attività scolastiche… Ci troviamo di fronte a un attacco senza precedenti contro la famiglia, quella composta da un papà, da una mamma e dai figli, l’unica vera famiglia naturale!!! L’ideologia gender è un disegno contro natura, che mira a capovolgere e distruggere le fondamenta della società, perché se non c’è più alcuna differenza tra uomo e donna, se non c’è più un padre e una madre allora non c’è più niente, c’è solo la morte del genere umano…
Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

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